mercoledì 27 maggio 2015

"1984" e la visione del fututo

Nel 1949 esce uno dei più famosi libri dello scrittore inglese George Orwell, nonché  uno dei più grandi manifesti contro i regimi totalitari mai fatti, si parla di "1984"; il libro parla di un futuro dispotico, nato dopo una terza guerra mondiale che ha visto l'uso di ordigni nucleari da parte di tutte le super-potenze dell'epoca. Questo libro, per quanto fantascientifico possa sembrare, rivela un profondo pessimismo, segno di una crisi di valori che colpisce la fiducia della borghesia e degli intellettuali nel positivismo e nelle ideologie da esso derivate, compreso il comunismo. "1984" è, in effetti, un terribile ed efficace atto d'accusa da parte di Orwell nei confronti della pretesa totalitaria di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore, che idealmente coincideva con la felicità del popolo, ma alla fine si identificava nell'ubbidienza cieca ai partiti totalitari e ai loro leader.

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